A Guglionesi il 13 ottobre 2024 a partire dalle ore 16,30 nella sede Arci di via Roma n.9, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto: “Intrecci artistici e culturali” che unisce due regioni (Molise e Puglia) e un territorio (il Sannio), con l’obiettivo di valorizzare l’arte manifatturiera tessile dei “luoghi” coinvolti, intrecciando cultura, maestria manifatturiera, sostenibilità e innovazione sociale.
Presentato nei mesi scorsi a Guglionesi, nell’ambito della campagna lanciata dalla Commissione Europea “ReSet the trend – make fast fashion out of fashion” (volta a sensibilizzare i cittadini europei sui danni ambientali e sociali del “fast fashion”), il progetto intende valorizzare la lavorazione dei merletti (nelle diverse declinazioni territoriali) e delle arti tessili per riattivare quel patrimonio di competenze creative e manifatturiere moda, spesso “tacite”, che contraddistingue il nostro territorio.
Un patrimonio di competenze in grado di generare nuovi processi di sviluppo
economico e sociale e nuove opportunità di sviluppo imprenditoriale e occupazionale. Il progetto coinvolge un ampio partenariato istituzionale, scientifico, imprenditoriale e sociale e vede il sostegno della Fondazione Banco di Napoli. Quattro sono le fasi in cui si articola il progetto.
La prima fase è dedicata a “Intrecciare reti” per promuovere il percorso progettuale e costruire la “rete” di partenariato prefigurando il loro attivo coinvolgimento nelle attività progettuali.
La seconda fase è dedicata a “Intrecciare con le mani” per creare, d’intesa con il partenariato coinvolto, il “laboratorio didattico moda” che costituirà il “luogo” di formazione e sperimentazione attiva nel quale verranno attivate le diverse fasi realizzative delle linee prodotto “moda/accessori” impreziosite da inserti di merletto. Il “laboratorio” tenderà a coinvolgere, con particolare attenzione, quella parte di persone che, pur avendo una significativa esperienza nel settore, si trova ai margini del sistema produttivo/formativo.
La terza fase è dedicata a “Intrecciare e produrre” per costruire “prototipi imprenditoriali” ispirati ai contenuti progettuali e alle finalità della “campagna” lanciata dalla Commissione Europea, “ReSet the trend – make fast fashion out of fashion”. In questa fase, il “laboratorio” fungerà anche da “veicolo/incubatore” per i nuovi “prototipi imprenditoriali”, in grado di fornire loro il necessario supporto in termini di conoscenza e partnership produttiva e commerciale.
La quarta fase è dedicata a “Intrecciare storie” per accompagnare lo sviluppo dei “prototipi imprenditoriali” attraverso la costruzione di uno storytelling capace di raccontare le finalità progettuali e di tessere relazioni con il mercato e con quella crescente fascia di consumatori attenta agli aspetti ecologici e di sostenibilità economica e sociale e disposta a “premiare”, con la loro scelta di acquisto, le aziende che operano nel rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e degli stessi consumatori.
In questa fase il “laboratorio” fungerà da “luogo” di relazioni e di narrazione del
percorso progettuale attraverso il quale stimolare e favorire la partecipazione a “reti nazionali ed europee” incentrate sul recupero di tecniche tradizionali basate sull’uso di materiali naturali, fibre antiche o innovative di prodotti naturali e sullo sviluppo di filiere moda eco-sostenibili.
Risulta evidente la sintonia tra le finalità del progetto “Intrecci artistici e culturali” e le strategie assunte dalla Commissione Europea (entro il 2030) volte a favorire le produzioni tessili-moda durevoli, riciclabili, privi di sostanze pericolose e rispettose dei diritti ambientali e sociali.
Strategie che, come illustrato nella campagna “ReSet the trend – make fast fashion out of fashion”, riservano un ruolo particolarmente importante ai consumatori.
Sono loro, infatti, che possono premiare, attraverso una scelta di acquisto virtuosa, modelli produttivi e di consumo “sostenibili” da un punto di vista ambientale e sociale (obiettivo 12 Agenda 2030). Attraverso la narrazione del percorso progettuale, infine, proveremo a raccontare, prendendo spunto dalle parole del Presidente Mattarella e la “visione” che anima il paradigma dell’Economia Civile, la nostra Costituzione e l’Agenda 2030.
Una visione, questa, incentrata su quella dimensione sociale dello sviluppo capace di soddisfare i bisogni del presente guardando agli interessi delle future generazioni; capace di dare senso all’agire umano e soddisfare il suo bisogno di “beni relazionali”. Una visione, questa, che rappresenta il “cuore” del paradigma sociale e civile declinato nel manifesto fondativo lanciato dal prof. Leonardo Becchetti che vede, l’adesione del progetto.
Comunicato stampa del 09-10-24 Borghi d’Eccellenza