L’Associazione CastellerC’è, nata lo scorso Ottobre con lo scopo di valorizzare l’area sita in agro del Comune di Palata (CB), ha promosso la celebrazione della Giornata Mondiale della biodiversità – c.da Castellerce 22 Maggio 2024

Si commemora, in questo giorno, l’adozione del testo della Convenzione sulla diversità biologica, varata a Nairobi, in Kenya, il 22 maggio 1992, e ratificata da 196 paesi il 5 giugno dello stesso anno a Rio de Janeiro. Strumento legale internazionale per “la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile dei suoi componenti e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse energetiche”, la Convenzione ha come obiettivo generale quello di incoraggiare le azioni che porteranno ad un futuro sostenibile.

Il tema scelto per il 2024 è “Be Part of the Plan” (Sii parte del Piano), un invito rivolto a tutti gli attori globali per fermare e invertire la perdita di biodiversità. L’Associazione CastellerC’è ha scelto come luogo della manifestazione un’area ricadente in Rete Natura 2000: Sito di interesse Comunitario “Calanchi Pisciarello -Macchia Manes” e Zona Protezione Speciale “Lago di Guardialfiera-Foce del Fiume Biferno”.

Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione Europea, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE”Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

Ad accogliere studenti e visitatori, Luigia Scarlato, Presidente dell’associazione. Dopo l’intervento del maresciallo Zotti, appartenente al Gruppo Carabinieri Forestali di Petacciato, competenti per territorio, il Reparto Carabinieri della Biodiversità di Isernia ha donato all’Associazione CastellerC’è l’Albero di Falcone, fulcro del Progetto Nazionale “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica. Alcune gemme del Ficus macrophilla columnaris magnoleides che cresce nei pressi della casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia, infatti, sono state prelevate grazie alla collaborazione fra Carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo e duplicate nel moderno centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (AR).

Questi alberi contribuiranno a formare il “Grande bosco diffuso” -formato dalle giovani piante messe a dimora, comprese le specie vegetali autoctone donate-, che sarà visibile su un’apposita piattaforma web che monitorerà la crescita e lo stoccaggio di anidride carbonica.

Onorata per aver ricevuto un dono così importante, I’Associazione ha passato la parola al Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino, Giuseppe Mammarella, il quale ha evidenziato l’appartenenza del luogo all’antica Diocesi di Guardialfiera, eretta nell’ XI secolo e soppressa nel 1818, comprendente i territori di Guardialfiera, Acquaviva, Castelbottaccio, Castelluccio -oggi Castelmauro – Civitacampomarano, Lupara, Lucito e Palata.

Il Dott. Dario Ciaramella, ricercatore botanico presso UniMol, l’esperto di mineralogia Nicola Petrella, il Dott. Nicola Norante, ornitologo, hanno guidato il gruppo di studenti e visitatori alla scoperta del posto, soffermandosi ciascuno sull’ambito di propria competenza.

L’uditorio ha così avuto modo di apprendere dell’esistenza della Stipa dell’ltalia meridionale (Stipa austroitalica), c.d. Lino delle fate, che cresce sulla sommità del colle di Castellerce, insieme al caprifoglio etrusco (Lonicera etrusca); dei colori dei calanchi riconducibili alla presenza delle argille rosse – contenenti ossidi di ferro-, delle rocce ricche di caolino – materia prima per la produzione delle porcellane – dell’arenaria; della ghiandaia marina (coracias garrulus) che nidifica nei casolari abbandonati.
Dopo il field – food curato da aziende molisane, ha avuto inizio la seconda parte della manifestazione dedicata alle conferenze. Si sono alternati Stefano Ferro, responsabile commerciale della BioEsperia Srl, azienda che dal 2015 realizza formulati innovativi per un’agricoltura sostenibile, a residuo zero, che coniughi produttività, qualità e nutraceutica; il Dott. MicheleTanno, agronomo, fondatore dell’Associazione Arca sannita, che da trent’anni si dedica alla ricerca sulle varietà di frutta, semi e razze di animali per evitarne l’estinzione; Alessio Giovino, responsabile del meleto biologico dell’Azienda Melise di Castel del Giudice; la Prof.ssa Paola Di Giannantonio, autrice de La tavola osca di Capracotta/Agnone La celebrazione dei cereali; Dionisio Cofelice, titolarede Molino Cofelice, grande conoscitore del ricco patrimonio di antiche cultivar di cereali del Molise, che si impegna a recuperare, valorizzare e diffondere. Infine, Pino Aprile, giornalista e scrittore, nell’apprendere della straordinaria concentrazione di biodiversità in Molise – delle oltre 7500 specie vegetali censite nella nostra penisola, sono ben 3228 quelle individuate nella nostra Regione- ha esortato ricercatori e imprenditori presenti a unirsi, al fine di valorizzare questo immenso patrimonio naturale.

L’Associazione CastellerC’è ringrazia TermoliWild.it per aver realizzato uno splendido reportage. Ezio Varrassi si conferma grande professionista: attento osservatore qual è, riesce sempre a mettere in luce il valore di ciò che il suo sguardo incontra.

Comunicato stampa del 26-05-24 a cura di Luigia Scarlato

Reportage fotografico a cura di Ezio Varrassi

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